Diabete di Tipo II   - CHE COS' E'?

       

      Il Diabete di tipo 2 (prevalente insulino-resistenza con deficit insulinico relativo o prevalente difetto di secrezione insulinica con/senza insulino-resistenza)

 



Il diabete mellito di questo tipo era precedentemente definito diabete mellito non insulino-dipendente o diabete ad insorgenza nell’adulto.

È un termine usato per soggetti che abbiano un deficit relativo (anziché assoluto) di insulina.

Le persone con questo tipo di diabete sono,spesso resistenti all’azione insulinica . Almeno all’inizio, e spesso lungo tutto il corso della vita, questi soggetti non hanno bisogno  del trattamento insulinico per la sopravvivenza.

 

Questa forma di diabete resta frequentemente non diagnosticata per molti anni, poiché l’iperglicemia non è severa al punto da dare sintomi evidenti di diabete . Vi sono, probabilmente, diversi meccanismi che conducono a questo tipo di diabete ed è verosimile che il numero dei pazienti classificati in questa categoria decrescerà in futuro, quando l’identificazione di specifici processi patogenetici e dei relativi difetti genetici permetterà una migliore differenziazione ed una più definitiva classificazione nella categoria “altri tipi specifici di diabete”

La maggioranza dei pazienti con questa forma di diabete è obesa e l’obesità in sé causa o aggrava l’insulino-resistenza . Molti di coloro che non sono obesi, secondi i criteri tradizionali, possono avere un aumento della percentuale di grasso corporeo localizzato nella regione addominale .

 



Anche se i pazienti con questa forma di diabete possono avere livelli di insulina apparentemente nella norma o aumentati, gli elevati valori glicemici di questi soggetti, che hanno una funzione beta-cellulare conservata, dovrebbero comportare una secrezione di insulina ancora maggiore . Pertanto la secrezione insulinica è deficitaria ed insufficiente a compensare l’insulino-resistenza.

D’altra parte, alcuni soggetti hanno un’azione insulinica essenzialmente normale, ma una secrezione insulinica marcatamente ridotta. La sensibilità all’insulina può essere  migliorata dalla perdita di peso, dall’incremento dell’attività fisica e/o dal trattamento farmacologico dell’iperglicemia, ma non viene riportata alla normalità .

 

 Il rischio di sviluppare il diabete di Tipo 2 aumenta con l’età, l’obesità, la mancanza di attività fisica . Esso si verifica più frequentemente nelle donne con precedente GDM e nei soggetti con ipertensione o dislipidemia.

 La sua frequenza  varia nei diversi sottogruppi etnico/razziali . È spesso associato con una forte predisposizione familiare, verosimilmente genetica , anche se le caratteristiche genetiche di questa forma di diabete sono complesse e non chiaramente definite.

Alcuni pazienti che presentano un quadro clinico di diabete d Tipo 2 hanno autoanticorpi simili a quelli presenti nel diabete di Tipo 1 e possono simulare un diabete di Tipo 2, se tali autoanticorpi non vengono dosati. I pazienti che non sono obesi o che hanno parenti con diabete di Tipo 1 e che  hanno origini nord-europee devono far sospettare un diabete di Tipo 1 ad insorgenza tardiva.

 



Abbiamo qui descritto un' eziologia condivisa a cui vogliamo affiancare delle eccezioni procedurali di tipo enzimatico che affronteremo  nelle pagine seguenti.

 

L'aspetto principale nella ricerca sul diabete di tipo II sta nel fatto che siamo di fronte ad una frode enzimatica.

Puntare il dito verso il pancreas,  questo interlocutore scomodo, distrae dalle conseguenze sottrattive di altri organi complementariamente colpevoli.

 

Siamo d'accordo con alcuni colleghi sul non sollevare un polvere contro il  cibo quale colpevole del diabete, ma dobbiamo dire che siamo di fronte ad una condizione sociale che non pone limiti alla nostra gola,  mettendo ad ogni pasto a dura prova la funzione enzimatica, ben oltre ogni fisiologica necessità nutrizionale.  



Direttore scientifico Cerifos

Dott. Samorindo Peci MD PhD

Tel. +39 334 3197544

www.samorindopeci.it

E-mail info@cerifos.it

 

Curriculum:

Medico chirurgo specializzato in Endocrinochirurgia

Dottore in ricerca in scienze endocrino-metaboliche.

Diabete e cognitivo
Uitile lavoro per compremdere l'importanza di lavorare sul diabete2 in relazione alle complicanze cognitive
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Siamo un gruppo di ricercatori che ritiene che vi siano delle nuove metodologie per affrontare il diabete di tipo II.

La ricerca internazionale segue di pari passo i nostri obiettivi.

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